Il pull marketing ha del tutto soppiantato il push marketing o c’è ancora spazio per le strategie “tradizionali”?
Abbiamo già parlato di marketing tradizionale contrapponendolo al marketing non convenzionale. Oggi mettiamo a confronto due strategie, push e pull marketing, per capire se l’una ha del tutto soppiantato l’altra. Il pull marketing è spesso associato a nuove strategie di marketing su Internet, mentre il marketing push ad un approccio più tradizionale.
Spingere o tirare?
Come le istruzioni che regolano l’ingresso o l’uscita da una stanza, così l’azienda deve chiedersi se per attirare clienti la strada migliore sia “spingere” o “tirare”. Questa non è una decisione che può essere presa alla leggera poiché una scelta sbagliata può determinare una grossa perdita. Nell’elaborazione del marketing plan, quindi, l’azienda dovrebbe imboccare sapientemente la strada giusta. Vediamo quali sono le differenze tra i due approcci.
- Con la strategia push si attivano processi che partono dall’azienda e vanno verso il mercato: l’azienda spinge il prodotto fino al consumatore finale attraverso i canali di distribuzione;
- il pull marketing si concentra sull’attenzione per la persona, soprattutto attraverso i social media e contenuti come blog, podcast o ebook.
Il push marketing: definizione ed esempi
Il push marketing è detto anche outbound marketing e indica ogni forma di promozione del prodotto/servizio attraverso degli intermediari. Ciò significa che saranno rivenditori, forza vendite o grossisti a farsi portavoce del messaggio promozionale. Questo approccio mira a ridurre la quantità di tempo che intercorre tra l’individuazione e l’acquisto di un prodotto. Sono un esempio di questa strategia i seguenti strumenti di vendita:
- Promozioni fieristiche.
- Vendita diretta ai clienti negli showroom.
- Packaging accattivante.
- Espositori per punti vendita.
- Annunci radio e tv.
- Direct mail.
- Pay per click.
- Promo, coupon, sconti.
Il marketing tradizionale è spesso sinonimo di marketing push. Si tratta, infatti, di una comunicazione da uno a più soggetti con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero possibile di potenziali clienti. Non c’è relazione con il consumatore ma solo spinta dei prodotti verso di esso. Il valore, la qualità e l’innovazione di un determinato prodotto sono esasperate per cercare di creare una domanda immediata da parte dei clienti. Il vantaggio di questa strategia è quello di dare risultati nel breve periodo.
Web marketing e pull marketing
Il pull marketing, al contrario, intende instaurare con i potenziali clienti una relazione, uno scambio, delle conversazioni. Conosciuto anche come inbound marketing, ha lo scopo di “inserirsi” laddove il suo target è già presente e svolge le sue relazioni, come i social network. Questa strategia utilizza il contenuto come “attrazione” per il cliente, dandogli quello che cerca, o pensa di cercare, e inserendo solo successivamente la CTA, ovvero l’invito all’acquisto o alla prova di un prodotto/servizio.
Alcuni degli innumerevoli strumenti che il web mette a disposizione del pull marketing sono:
- SEO.
- Content.
- Blogging.
- Social network.
Si tratta quindi di un approccio che si sviluppa essenzialmente sul web e che ad oggi è in grado di portare un elevato numero di conversioni. Con il pull marketing, infatti, la relazione con il cliente diventa duratura e, se ben fatto, talmente indissolubile da portare risultati stabili nel lungo periodo. Per saperne di più naviga sul nostro sito e scopri i nostri servizi di inbound marketing.
Il marketing mix può essere la terza opzione?
Il marketing push è una strategia che viene utilizzata più frequentemente dalle start-up e dalle aziende che introducono nuovi prodotti sul mercato. I costi possono essere elevati e i risultati di grande effetto ma solo temporanei. Come abbiamo detto non punta ad instaurare una relazione con il cliente ma deve farsi riconoscere ogni volta. D’altra parte utilizzare solo il canale web esclude un certo tipo di target.
La maggior parte delle aziende, dunque, utilizza una strategia push in combinazione con altre tecniche di marketing. Ad esempio, gli spot tv oggi sono ancora utilissimi ma non possono escludere la presenza di un blog aziendale. Le pubblicità televisive spingono i clienti verso i prodotti, mentre il blog avrà lo scopo di raccontare la storia e il mondo dell’azienda e del prodotto. Persino multinazionali del gioco digitale non hanno del tutto abbandonato le strategie di push marketing.
La Nintendo all’E3, la più grande convention commerciale dell’industria dei videogiochi, ha assunto 250 ambasciatori del marchio per il proprio stand. Il loro lavoro era quello di mostrare ai partecipanti nuovi giochi, rispondere alle loro domande. Una strategia push perché “aggressiva” allo scopo di spingere i propri giochi verso i consumatori attraverso degli ambasciatori.
Come scegliere la strategia giusta
Nella tua personale scelta di marketing tieni presente, quindi, che le strade sono due ma imboccarle entrambe potrà dare vita ad un interessante mix. Se la tua azienda è appena nata potrà essere utile utilizzare il marketing push per familiarizzare con i clienti. Pubblicità su TV, radio e cartelloni pubblicitari raggiungeranno un grande numero di clienti ma soprattutto, al termine della campagna, fanno si che il consumatore riconosca il marchio e conosca i prodotti. Per non lasciar cadere la relazione appena instaurata, allora sarà utile pensare di affidarsi a strumenti di content marketing per coinvolgere il cliente e fornirgli qualcosa di più di un semplice prodotto da acquistare.
Conclusioni
Noi sappiamo come fare, scopri come dosare al meglio pull e push marketing!