Artificial Intelligence, Big Data e IoT
L’Artificial Intelligence si è largamente diffusa con lo scopo di semplificare le attività dell’operatore umano che si ritrova ad interagire con sistemi complessi ed una mole sempre crescente di dati da elaborare, anche in real time. Grazie alla massiccia presenza di sistemi intelligenti e di dispositivi iperconnessi dell’IoT (Internet of Things), nella vita quotidiana vengono generati ogni giorno Big Data che devono essere analizzati per generare nuove informazioni utili per i processi decisionali e previsionali aziendali e per il corretto funzionamento dei dispositivi stessi ad uso personale.
Approfondiamo insieme l’argomento e scopriamo come tutta questa innovazione, nata nel secolo precedente, rivoluzionerà il nostro modo di agire e il nostro futuro.
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Che cos’è l’Artificial Intelligence?
L’Artificial Intelligence è un ramo dell’informatica che si occupa di sviluppare sistemi hardware e software intelligenti, cioè capaci di simulare il comportamento umano nel loro funzionamento e nei processi decisionali. Questo fa sì, che un calcolatore elettronico o un software, opportunamente addestrato, sia in grado, a partire da un set di dati di input, di produrre un output che risolva il problema che gli è stato assegnato, senza richiedere ulteriormente l’intervento fisico di un operatore umano.
In pratica, questo insieme di tecnologie consente ad una macchina o ad un programma di avvicinarsi al modo di pensare di una persona, semplificando di conseguenza la mole di lavoro umano e soprattutto permettendo la gestione e l’analisi di migliaia e migliaia di dati sfruttando tutta la potenza di calcolo integrata del sistema e in alcuni casi anche di sistemi distribuiti in parallelo per problemi più complessi.
L’artificial intelligence a volte viene indicata semplicemente con la sigla AI o tradotta letteralmente in italiano con i termini “Intelligenza Artificiale”.
Essa può essere classificata in tre rami:
- Artificial General Intelligence,
- Artificial Narrow Intelligence,
- Artificial Super Intelligence.
Si parla di Artificial General Intelligence quando una macchina diventa capace di pensare come un essere umano. Questo tipo di modello può essere messo alla prova con diversi test, tra cui il “Turing test”. Il modello sarà valido, se un essere umano interagendo con una macchina e un altro essere umano, senza poterli vedere, fallisce nella fase di identificazione del robot.
Ci ritroviamo difronte all’Artificial Narrow Intelligence o Weak AI nel caso, ad esempio, di assistenti vocali come: Google Assistant, Siri, Cortana, Alexa a seconda del dispositivo utilizzato.
Infine, l’Artificial Super Intelligence rappresenta il futuro ed è quell’insieme di tecnologie e metodi che permetterà di superare l’intelligenza dell’essere umano.
Artificial intelligence e machine learning
In generale, l’Artificial intelligence si occupa di progettare sistemi intelligenti sia hardware sia software, mentre il machine learning è un sottoinsieme dell’AI e viene implementato per sviluppare solo software di apprendimento automatico utile nelle fasi di elaborazioni dei big data, decision making e di problem solving e, se il caso lo richiede, impiegati anche per fornire informazioni per analisi predittive con alto grado di accuratezza.
A sua volta, nel machine learning troviamo come sottoinsieme il deep learning che è un sistema di “apprendimento profondo” basato su più livelli gerarchici o di astrazione di una rete neurale artificiale per l’individuazione di pattern, dove ogni livello utilizza come input, il risultato ottenuto in output dal livello precedente. I principali campi di applicazione sono: il riconoscimento delle immagini, l’elaborazione del linguaggio naturale (NPL), i sistemi di raccomandazione, la guida autonoma, la bioinformatica e le diagnosi mediche.
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Come l’artificial intelligence sta rivoluzionando il marketing tradizionale
Integrare l’artificial intelligence nel marketing permette alle aziende e agli strategist di potersi discostare dal marketing tradizionale, che resta sempre valido, fino ad arrivare ad una forma di real time marketing o marketing in tempo reale. Infatti, per poter proporre il messaggio o il prodotto giusto al momento giusto, bisogna essere molto reattivi per poter guidare il cliente o il visitatore fino alla conversione.
Poter essere reattivi ai cambiamenti del mercato e del comportamento del potenziale target implica avere a disposizione delle analisi dei dati accurate prontamente disponibili e aggiornate, in modo da consentire di poter prendere una decisione nel momento esatto in cui c’è la necessità. Umanamente sarebbe impossibile: immagazzinare, elaborare ed estrapolare i dati necessari in poco tempo, ma con il supporto dell’intelligenza artificiale tutto questo diventa di colpo possibile.
I vantaggi dell’artificial intelligence nei processi decisionali aziendali
Uno dei principali vantaggi dell’AI nei processi decisionali è senza dubbio la loro automazione e di conseguenza la possibilità di prendere le decisioni migliori velocemente, poiché si dispone di molte più informazioni, proprio come avviene in combinazione con algoritmi di machine learning con i sistemi di raccomandazione. Poter anticipare le richieste di mercato proponendo promozioni mirate o ottimizzare i prezzi in base al tipo di cliente, così come portare a termine autonomamente attività ripetitive quotidiane ne sono dei validi esempi.
Come applicare l’artificial intelligence nelle strategie di marketing?
Per migliorare la strategia di marketing sempre più spesso si ricorre all’AI. Basti pensare alla diffusione di sistemi di Intelligent Data Processing, cioè algoritmi capaci di analizzare dati, estrapolare informazioni allo scopo di poter offrire un servizio come l’analisi predittiva o un servizio per garantire una sicurezza maggiore attraverso il rilevamento preventivo di frodi. Inoltre, avendo tutti questi dati a disposizione si possono effettuare delle analisi senza l’intervento di un esperto, semplicemente consultando una interfaccia utente grafica ed effettuando direttamente le domande al sistema, così come consultare e monitorare il data center aziendale per tenere sotto controllo gli andamenti e rilevare tempestivamente le anomalie.
Migliora la comunicazione nel marketing con i chatbot
Una delle tante applicazioni dell’AI molto sfruttata dal marketing è la Robotic Process Automation (RPA) per la quale un robot software programmato, detto anche bot, è in grado di eseguire istruzioni ripetitive con una sua autonomia decisionale e quindi senza l’intervento umano. Migliore sarà l’innovazione implementata, maggiore sarà la sua capacità di governare l’intero processo di esecuzione dei suoi compiti e di ridurre allo stesso tempo il verificarsi di errori. I bot possono essere classificati anche in base alla funzione che svolgono e alla loro autonomia decisionale in: intelligenti, semplici, tecnici, informational chatbot o utily chatbot.
Un esempio di bot molto utile sul web ma poco conosciuto dai navigatori è il web crawler o web spider. Questo tipo di software è utilizzato dai motori di ricerca ed è addestrato per scansionare la rete internet e indicizzare le pagine web per restituire una SERP (Search Engine Results Page o pagina dei risultati del motore di ricerca) quando un visitatore effettua una ricerca per mezzo di una o più keyword.
Un altro esempio pratico è il chatbot che, man mano sta sostituendo il classico servizio di customer care con operatore umano, migliorando la comunicazione con il cliente. Questo software a partire da un input testuale o vocale è capace di interagire con il cliente e offrirgli assistenza per la risoluzione di dubbi o problemi tutti i giorni, 24 ore su 24.
C’è da precisare che un chatbot, per funzionare bene, ha bisogno di essere addestrato con un ampio set di dati iniziali per poter elaborare la risposta giusta ed è capace di continuare ad apprendere e migliorarsi nel tempo utilizzando le informazioni acquisite durante la conversazione. I chatbot sono molto utilizzati per offrire una assistenza continua utile nelle fasi di pre e post vendita in particolare su siti web e-commerce.
AI nel marketing: è davvero necessaria?
Indipendentemente dal tuo tipo di business non c’è dubbio che combinare l’AI con il marketing possa portare degli enormi vantaggi nonché un aumento del fatturato aziendale e soprattutto una maggiore ottimizzazione del lavoro di operatori fisici. Infatti, così come si evince dall’infografica pubblicata nel report di febbraio 2021 della quarta edizione dell’Osservatorio Artificial Intelligence “All-in: puntare sull’Intelligenza artificiale per la ripresa del sistema Paese”, il mercato artificial intelligence in Italia del 2020, ammontava a 300 milioni di euro.
I principali settori osservati, oggetto della rilevazione condotta, che già stanno traendo profitti sono: bancario/finanziario (23%), energetico/utility (14%), manifatturiero (13%), telecomunicazioni/media (12%), assicurativo (11%), altri tipi di aziende (27%). Di questi, il 33% ha investito in sistemi di Intelligent Data Processing.
Conclusioni
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